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IDDM
Sigla di Insulin-Dependent Diabetes Mellitus, detto anche diabete di Tipo 1. Fino a qualche anno fa era definito anche diabete giovanile; erroneamente, visto che lo si può riscontrare anche nell'età adulta.

Immunosoppressivi
Classe di sostanze (le più note sono le ciclosporine) che riducono l'efficacia del sistema immunitario del- l'organismo. Sono utilizzati nella terapia dei pazienti, che hanno ricevuto un organo, per evitare il cosiddetto “rigetto”. I pazienti immunosoppressi hanno maggiori difficoltà nel combattere normali influenze e malattie virali.

Impotenza

Definisce la ridotta o nulla capacità di sviluppare, o mantenere una erezione, oppure di eiaculare.
Può essere una conseguenza di lungo termine di un diabete non ben controllato, che ha danneggiato i nervi o i vasi sanguigni del pene; ed è spesso associata ad ipertensione arteriosa.
Quasi sempre, il problema ha anche o esclusivamente origini psicologiche ed è possibile curarlo.

Indice di massa corporea
(o Body Mass Index, BMI). Unità di misura utilizzata nella valutazione dell'obesità. Si ottiene dividendo il peso in chili per il quadrato dell'altezza in metri. Per es., una persona che pesa 100 chili ed è alta 2 metri avrà un indice di massa corporea pari a 25 [(100 : (2x2)].Chi ha un indice di massa corporea compreso fra 21 e 25 può considerarsi normale, dai 25 ai 29 in sovrappeso, oltre i 30 obeso.

Insensibilità all'insulina

Condizione in cui l'organismo non utilizza al meglio l'insulina prodotta. Per ottenere l'effetto desiderato, quindi, il diabetico ha bisogno di produrre o di iniettarsi dosi particolarmente alte di insulina per portare la glicemia a livelli normali.

Insulina
Ormone prodotto dal pancreas e, precisamente, dalle cellule Beta contenute nelle cosiddette isole di Lan- gerhans. L'insulina permette alle cellule di utilizzare il glucosio contenuto nel sangue trasformandolo in energia. La causa del diabete è appunto la mancanza, l'insufficiente produzione o la resistenza all'insulina.
L'insulina, che il diabetico non riesce a produrre, può essere assunta dall'esterno con delle iniezioni.
Esistono in commercio molte insuline diverse per origine (umana, di maiali, di altri animali, prodotta con Dna ricombinante ecc.), per “potenza”, misurata in unità, e per “velocità” d'azione (ultralenta, lenta, intermedia e pronta). Una insulina pronta concentra il suo effetto nelle prime due ore dal momento dell'iniezione, una ultralenta può coprire il fabbisogno di 12 ore ed oltre.
In un futuro prossimo è prevista la commercializzazione
dell’insulina spray, cioè per inalazione per via nasale.

Insuline miste
Combinazione di due tipi di insuline nella stessa iniezione. Tipicamente, una mista unisce un’insulina pronta e una intermedia.

Insuline purificate

Insuline con una minore quota di impurità e di proinsulina. Erano consigliate ai pazienti diabetici che mostravano segni di allergia all'insulina; le attuali insuline sono tutte purificate.

Insulinoresistenza

I diabetici di Tipo 2 producono quantità sufficienti, anzi eccessive, di insulina; ma l'azione dell'insulina pro- dotta è meno efficace.
L'insulinoresistenza è legata all'ipertensione e all'iperlipidemia. È soprattutto presente nei pazienti in soprappeso ed  obesi.  Il  pancreas  risponde  alla  insulinoresistenza producendo quantità sempre maggiori di insulina, ma lo sforzo esaurisce le cellule Beta che smettono di produrla.

Iperglicemia
Eccesso di glucosio nel sangue. Avviene quando il corpo non dispone dell'insulina necessaria per trasforma- re il glucosio presente nel sangue in energia, o non può usare l'insulina a disposizione, o non sta svolgendo la quantità di esercizio necessaria a bruciare il glucosio assunto.
Sintomi dell’iperglicemia grave e persistente sono sete, bocca secca e un frequente bisogno di urinare.
Nei diabetici insulinodipendenti, l'iperglicemia protratta non corretta dalla terapia insulinica sfocia velocemente nella chetoacidosi. Sul lungo termine, frequenti iperglicemie producono le complicanze del diabete.

Iperinsulinemia
Alta concentrazione di insulina nel sangue.

Ipoglicemia

Avviene quando il corpo non dispone del glucosio necessario per svolgere le funzioni richieste. Il diabetico “va in ipoglicemia” perché ha mangiato troppo poco, ha fatto troppo esercizio fisico, o è stata iniettata troppa insulina.
Sintomi dell’ipoglicemia sono nervosismo, tremito, diminuzione della sensibilità nelle braccia e nelle mani, con- fusione, debolezza, sonnolenza, sudore, mal di testa, visione sfuocata e fame.
Si può giungere alla perdita di coscienza (coma ipoglicemico). È necessaria l'assunzione  immediata  di  piccole quantità di zucchero, cibi o bevande zuccherate.

Ipoglicemizzanti orali

Categoria di farmaci (generalmente in compresse)
prescritte per ridurre i livelli di glucosio nel sangue.
Sono utilizzate per curare i pazienti diabetici di Tipo 2. Alcuni favoriscono la produzione d’insulina stimolando il pancreas, altri aumentano la sensibilità all’insulina.
Si dividono in sulfalinuree e biguanidi.

Isole di Langerhans

Gruppi  di  cellule  nel  pancreas  specializzate nel produrre ormoni, fra i quali l'insulina, che aiutano l'organismo a utilizzare gli zuccheri.
Vennero scoperte nel 1869 dal patologo e anatomista te- desco Paul Langerhans (1847-1888).


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