Menu principale:
La base su cui poggia la terapia del diabete è rappresentata dall’esercizio fisico e una sana alimentazione.
L’esercizio fisico giornaliero (bastano 30 minuti di camminata al giorno a passo spedito) contribuisce a calar di peso, permette di ridurre la glicemia e la pressione arteriosa, inoltre aiuta il cuore.
I farmaci possono aiutare ma non sostituire l’effetto della dieta e dell’attività fisica.
Nel diabete mellito tipo 1 dove le cellule del pancreas vengono distrutte dal meccanismo autoimmune e non si ha la produzione dell’insulina, risulta necessario ricorrere alla somministrazione di tale ormone.
Nel diabete mellito tipo 2 qualora non siano sufficienti la dieta e l’esercizio fisico, la terapia è rappresentata dagli ipoglicemizzanti orali che riducono la concentrazione del glucosio nel sangue con diversi meccanizmi: alcuni rallentano l’assorbimento dei carboidrati da parte dell’organismo (inibitori delle alfa glucosidasi), altri stimolano il pancreas a produrre insulina (sulfoniluree e glinidi), altri riducono la resistenza all’insulina da parte delle cellule (biguanidi). Nel caso in cui i farmaci ipoglicemizzanti non siano sufficienti a mantenere il diabete sotto controllo è necessario ricorrere all’insulina.
In altre parole, la terapia nel diabete tipo 2 può essere paragonata ad una “scala” che ha bisogno di una base su cui poggiare, questa base è rappresentata dalla dieta e dall’esercizio fisico e da qui a salire, a seconda delle necessità metaboliche del soggetto, utilizzando gli ipoglicemizzanti orali in monoterapia, se ancora non sufficienti a ottenere un adeguato controllo metabolico, utilizzando la terapia orale combinata e/o la terapia insulinica in associazione alla terapia orale. In particolari situazioni quali malattie febbrili, interventi chirurgici, infarto del miocardio etc., anche nel soggetto con diabete tipo 2 è necessario sospendere la terapia orale e ricorrere alla terapia insulinica. Qualora superata la situazione di emergenza può essere ripresa la terapia orale; pertanto questa “scala” della terapia non va vista come un procedere ineluttabile verso l’uso dell’insulina ma entro certi limiti, a seconda delle necessità metaboliche e con la collaborazione del soggetto diabetico, può essere percorsa sia in salita che in discesa.
In altri casi ancora, qualora si sviluppi una complicanza renale anche nel diabete di tipo 2 sarà necessario in modo irreversibile utilizzare la terapia insulinica.
Nel diabete gestazionale, qualora non sia sufficiente la dieta, è necessario ricorrere all’insulina in quanto in gravidanza sono controindicati gli ipoglicemizzanti orali.
Problemi di percorso
Se dopo avere iniettato insulina o assunto dei farmaci ipoglicemizzanti orali il diabetico salta, rimanda o riduce il pasto o se si sottopone a uno sforzo fisico eccessivo o vi è abuso di alcol a stomaco vuoto, vi può essere una diminuzione dello zucchero nel sangue molto al di sotto dei valori di normalità (si è in IPOGLICEMIA con valori di glicemia inferiori a 50 mg/dl).
All’opposto, se non vi è un’adeguata terapia o attenzione alla propria alimentazione o si incorre in eventi stressanti quali malattie, interventi chirurgici, …, si può avere un aumento dello zucchero nel sangue (IPERGLICEMIA).