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Caloria
Unità di misura del valore energetico dei cibi (solidi e bevande) assunte. A parità di quantità, alimenti di tipo diverso hanno un diverso numero di calorie.
Un grammo di proteine fornisce 4 calorie; così come un grammo di carboidrati; mentre un grammo di grassi fornisce 9 calorie e un grammo di alcool 7 calorie.

Campo scuola
Momenti di educazione ed addestramento teorico- pratici all'autogestione della malattia, dedicati alle perso- ne affette da diabete e organizzati in forma residenziale in ambienti extraospedalieri. Solitamente rivolti ai giovani (bambini e adolescenti) affetti da diabete di Tipo 1, vi possono partecipare, in funzione delle singole competenze, medici ed infermieri, dietisti, psicologi, insegnanti di educazione fisica, esperti in animazione, genitori ecc.

Cancrena
(vedi Gangrena)

Capillari
Vasi di diametro molto piccolo (da 7 a 12 micron). Costituiscono la microcircolazione che sta tra le arterie e le vene, sono il luogo dove avviene lo scambio dei nutri- menti e dei gas tra sangue e tessuti.

Carboidrati
Una  delle  tre  principali  fonti  di  calorie  nell’alimentazione (con le proteine e i grassi o lipidi).
Si dividono in carboidrati semplici e complessi.
I carboidrati semplici, detti anche zuccheri, si trovano normalmente in frutta, verdura e latticini, nonché in caramelle, miele, zucchero da tavola e sciroppi.
I carboidrati complessi, detti anche amidi, si trovano in pane, cereali, legumi, riso e pasta.
Il metabolismo trasforma tutti i carboidrati in glucosio e/o in glicogeno.
L’assunzione di carboidrati provoca un aumento, più o meno rapido, della glicemia a seconda che si tratti di zuccheri semplici o complessi.
Nel diabete, l'insufficienza dell'insulina o la resistenza all’insulina impediscono l’utilizzo degli zuccheri, che si accumulano così nel sangue.

Carboidrati complessi (amidi)
Sostanze che sono assorbite più lentamente dall’intestino in quanto devono essere trasformate in zuccheri semplici per essere assorbite. Comprendono la pasta, il pane e altri prodotti a base di cereali e i legumi.

Carboidrati semplici (zuccheri)
Sostanze che sono assorbite velocemente dall’in- testino in quanto non devono essere digerite e che, per- tanto, entrano rapidamente nel sangue causando una rapida salita della glicemia. Includono lo zucchero (saccarosio), sono presenti nella frutta (fruttosio) e nel latte (lattosio).

Cardiovascolare
Che riguarda il cuore e il sistema dei vasi sanguigni.

Celiachia
È una patologia cronica indipendente, ma a volte associata al diabete di Tipo 1.
È caratterizzata dall’intolleranza al glutine, una proteina presente nei cereali (esclusi riso e granoturco) e in vari legumi, che danneggia la parete intestinale di chi è affetto da celiachia, impedendone così l’assimilazione dei nutrienti. (www.celiachia.it)

Charcot, piede di
Detto anche neuroartropatia diabetica; è una complicanza associata alla polineuropatia diabetica, che con- duce al deterioramento dell’osso e delle articolazioni del piede. Le ossa si frammentano e si deformano tanto da perdere i normali rapporti tra di loro.
Questa complicazione del diabete, se non diagnosticata e, quindi, non curata nella fase acuta, può evolvere verso una grave deformità del piede, che può procurare problemi nel camminare e favorire la comparsa di ulcere, che difficilmente guariscono e spesso si riformano.

Chetoacidosi
È una grave situazione clinica di scompenso del diabete, che si verifica quando, in mancanza di insulina, l'organismo - per ottenere energia invece di utilizzare il glucosio - comincia ad utilizzare prevalentemente gli acidi grassi (vedi) accumulando come scarto sostanze acide, come i chetoni (vedi).
La chetoacidosi inizia lentamente; i primi segni sono nausea e vomito, dolore addominale e un respiro profondo e affannoso, il fiato ha un caratteristico odore di mela marcia. Se il paziente non riceve liquidi e insulina, la chetoacidosi può avere serissime conseguenze e condurre allo stato di coma chetoacidosico (vedi).
La chetoacidosi è un emergenza clinica tipica del diabetico di Tipo 1.

Chetonemia
Presenza di chetoni nel sangue.

Chetoni
(o Corpi chetonici, o Acetone). Sostanze acide che il corpo produce quando le cellule bruciano gli acidi grassi.

Chetonuria
(o Acetonuria). Presenza di chetoni nelle urine (il valore normale è 0); in presenza di forte glicosuria (vedi) è indice di grave scompenso del diabete da mancanza di insulina.

Claudicatio intermittens
Vuol dire “zoppicare in modo intermittente”.
È dovuto al dolore muscolare durante la camminata, con- seguente alla mancanza di ossigeno in presenza di un’arteriopatia obliterante (vedi) agli arti inferiori. Classicamente, il dolore si attenua con il riposo e compare tanto più precocemente (pochi passi) quanto più è grave il deficit di ossigeno.

Colesterolo
Un tipo di lipidi (o grassi) circolanti nel sangue legato a proteine (lipoproteine, vedi). Si divide in HDL Colesterolo (colesterolo “buono”) e LDL Colesterolo (colesterolo “cattivo”).
In gran parte è prodotto dall'organismo (l'85% del totale), il restante è assorbito da cibi di origine animale (15% del totale).
Il colesterolo è fondamentale per il funzionamento del- l'organismo, ma un eccesso di colesterolo nel sangue favorisce la formazione di depositi (placche) sulle arterie, causa principale delle patologie cardiovascolari (arteriosclerosi).

Coma
Stato d’incoscienza prolungato simile al sonno dovuto a sofferenza del cervello a seguito di shock interni, o esterni.
Fra le cause del coma di interesse diabetologico consideriamo il coma chetoacidosico (vedi), l’iperosmolare (vedi) e l’ipoglicemico (vedi).

Coma chetoacidosico
Possibile conseguenza dello stato di cheto acidosi (vedi).

Coma iperosmolare
Più che da un cattivo controllo del glucosio nel sangue, deriva da una profonda disidratazione in soggetti in genere anziani, affetti da diabete di Tipo 2.

Coma ipoglicemico
Possibile conseguenza di una grave ipoglicemia (vedi); generalmente fa seguito ad una ipoglicemia non trattata; richiede un immediato intervento (per esempio con un’iniezione di glucagone IM, o infusione di glucosio ad elevate concentrazioni ev)

Compliance
Termine inglese molto utilizzato anche in italiano.
In Diabetologia indica il rispetto delle prescrizioni e delle istruzioni da parte del paziente.

Complicanze croniche
Sono patologie croniche, che una persona diabetica rischia di sviluppare dopo alcuni anni di malattia.
In alcuni casi, si tratta di malattie tipiche del diabete, come le complicanze microangiopatiche (vedi) quali la retinopatia, la neuropatia, la nefropatia; in altri di malattie al- le quali sono soggetti anche i non diabetici, come i problemi cardiovascolari (macroangiopatia, vedi); ma che sono più frequenti nelle persone con diabete.
Gli studi più recenti confermano che il rischio di complicanze si riduce fortemente mantenendo i valori di glucosio nel sangue il più possibile vicini alla normalità.

Conteggio dei carboidrati
Misura del contenuto di carboidrati presenti in un pasto. Serve a definire la quantità di calorie assunte derivate dai carboidrati e, di conseguenza, la quantità d’insulina necessaria per assimilarle.

Convulsione
Contrazione involontaria, incontrollata e spastica del sistema muscolare. Nel diabetico può manifestarsi in concomitanza con gravi ipoglicemie.

C-peptide
Sostanza prodotta dal pancreas in misura pari al- l'insulina. Di conseguenza, misurando il C-Peptide si può accertare se il pancreas funziona ancora e quanta insulina produce. Non avrebbe nessuna attività biologica.

CSII
Questa sigla, in inglese, equivale a “Continuous Subcutaneous Insulin Infusion”, o “Infusione continua sottocute di insulina”.
È la terapia insulinica che si attua con i microinfusori (vedi).

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